Età adulta

Sostegno psicologico per l’età adulta

 

Anna si guarda allo specchio e non si piace. Cerca la sua immagine riflessa negli occhi altrui e le sembra di scorgervi poca stima e poca approvazione. Anna fatica a credere in se stessa e a vedersi per ciò che veramente è.

Sergio è un uomo tutto d’un pezzo, in gamba: lo è sempre stato e ora non si capacita di come durante le riunioni di lavoro, proprio lui che ha un ruolo di responsabilità, si alzi in piedi per prendere la parola e gli manchi il fiato. “Cosa diavolo mi sta succedendo?” si chiede arrabbiato e un po’ preoccupato. Stavolta sembra non riuscire a tenere sotto controllo la situazione.

Maria Laura si sente sola, a volte non capita anche da chi le è più vicino. I doveri sono così tanti: il lavoro, la casa, i figli, il suo compagno. La sensazione è quella di annaspare e rincorrere il tempo, le incombenze quotidiane e straordinarie, le necessità altrui. Non sembra rimanere molto spazio per sé e sente un peso sul petto: è andata dal medico, temendo un infarto, ma il dottore le ha spiegato che si tratta di ansia.

Anna, Sergio, Maria Laura e tutte le persone che decidono di intraprendere un percorso psicologico avvertono un malessere, qualcosa che non va: vi sono alcuni aspetti delle loro vite che funzionano, di cui sono soddisfatti e altri che invece sentono pesanti, ingombranti, da modificare. Per stare meglio, per tornare a sorridere, per sentirsi più leggeri e liberi. Per essere se stessi.

 

Essere in cammino

Alzare il telefono, comporre il numero, fare quella telefonata non è facile per niente. Ma forse è utile sapere che si è già in cammino.

Nella stanza di terapia si potrà trovare uno spazio in cui si verrà accolti e ascoltati senza essere giudicati o valutati. Ci si ritrova in luogo che dia la possibilità di raccontarsi liberamente, senza la paura di far preoccupare e lasciando quanto più possibile da parte la sensazione di vergogna, di incapacità o di colpa per ciò che si sta provando e vivendo.

Come iniziare

Nel mio modo di lavorare, a seguito della telefonata, si fissa la data del primo colloquio a cui normalmente ne seguono altri due, per un totale di tre primi incontri: una sorta di “pacchetto” che permette al paziente di fare un primo assaggio di che cos’è un lavoro psicologico e di sentire come sta in quella situazione. me permette di incominciare a conoscere la persona che ho di fronte, capire e analizzare il motivo per cui si trova qui, capire se è possibile o necessario un lavoro psicologico o psicoterapeutico, dare un primo rimando di quanto emerso e formulare una proposta di lavoro insieme.

Un percorso psicologico garantisce uno spazio per sé, un lavoro su di sé e di conoscenza del proprio mondo interno; permette inoltre l’acquisizione di strumenti per la relazione con gli altri.

La psicoterapia non preserva dai mali della vita, ma consente di mettere nel proprio bagaglio degli strumenti, cioè delle capacità, nuove o che non si sapevano di avere.

Permette di affrontare e vivere le difficoltà in modo diverso, non distruttivo ma costruttivo, per poterle elaborare e farne tesoro, per non venirne travolti.
Permette cambi di prospettiva e punti di vista mai considerati prima che danno maggior respiro alle situazioni.

La psicoterapia alleggerisce dai pesi inutili e dannosi che fanno sentire fiacchi, grigi o in una gabbia e in molti casi restituisce il sorriso alle persone.

 

È possibile contattarmi e prendere un appuntamento per un primo colloquio conoscitivo.

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